venerdì 18 luglio 2014

A metà della Route 66 e la bella Santa Fe


Ormai nella nostra auto dormiamo proprio bene, soprattutto dopo l’acquisto del materassino e dei cuscini. Di solito, appena ci svegliamo sistemiamo l’auto e facciamo un minimo di colazione in un qualche locale, quasi sempre solo con un caffè, perché il resto è improponibile. 
 
Ci laviamo di giorno, lungo la strada, in mezzo alla natura. E’ molto bello, ci fa sentire liberi e ancora più immersi in questi enormi spazi solitari. Serve veramente poca acqua per lavarsi, con una tanica da un gallone (3,6 litri) ci si può lavare anche i capelli.

Dopo Amarillo ci fermiamo al Cadillac Ranch per vedere l’installazione artistica ai lati della strada composta da 10 Cadillac piantate a muso in giù nel terreno. La Route 66 continua fino al Midpoint di Adrian, ancora in Texas, il punto della strada tra Chicago e Los Angeles. Dista esattamente 1139 miglia da entrambe le città. Noi con l’auto ne abbiamo fatti invece 1276, per le inevitabili deviazioni lungo il percorso. Abbiamo impiegato quattri giorni esatti per fare metà del percorso, più di 2.000 km.

Subito dopo entriamo nel New Messico: cambia l’ora (8 ore di differenza con l’Italia) e cambia il paesaggio, finalmente bello. Niente alberi, praterie verdi e ranch con mandrie da migliaia di capi. L’orizzonte è veramente a perdita d’occhio. Lungo la strada non c’è niente per decine e decine di km, poi ogni tanto, spesso negli incroci (junction), tutto si illumina e sorgono motel, ristoranti e l’immancabile Mc Donald’s.

Verso sera arriviamo a Santa Fe. La lunga storia e la bella architettura di questa città l'hanno resa una delle mete più  frequentate del paese.  È rinomata per le costruzioni di mattoni cotti,  le gallerie d'arte e i musei. Quando arriviamo c'è festa e musica in piazza, molto bello. L'aria che si respira è decisamente messicana. Pur trovandosi a  
2500 metri di altezza, non fa freddo. 

Dopo una veloce tappa ad Alburquerque,  con case sempre in adobe, ci fermiamo al museo della storia e delle scienze nucleari, dove di racconta la storia della bomba atomica,  progettata e costruita proprio a Los Alamos, poche miglia da qui. Tra i vari oggetti esposti c'è una copia della bomba sganciata ad Hiroshima una copia della  famosa lettera che Einstein mandò al presidente americano. 

Arriviamo in  ritardo alla visita dell'Acoma Pueblo, uno dei più antichi insediamenti interrottamente abitati di tutto il nord America.  Ci accontentiamo di vederlo da fuori.

















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