venerdì 25 luglio 2014

In giro per Los Angeles



La Route 66 ci ha portato direttamente a Santa Monica, dove arriviamo nel pomeriggio, giusto in tempo per una visita al quartiere di Venice, conosciuto per la spiaggia e i canali, ma anche per l'aspetto “bohemien” del suo quartiere residenziale e per la folcloristica passeggiata sul lungomare. Il numero di artisti e di gente simpaticamente fuori di testa che abbiamo incontrato è stato decisamente sorprendente. Sul mare, di fronte alla downtown, c’è un parco giochi con una ruota panoramica, l’unica al mondo costruita su un pontile galleggiante. Santa Monica ha una simpatica via pedonale, ma come in gran parte delle città americane dopo le nove di sera non c’è più nessuno in giro.  

Mentre cercavamo parcheggio abbiamo incontrato due giovani ragazzi italiani che vivono qui da quasi un anno, lui di Milano, lei di Napoli. Ci hanno raccontato di essere venuti a cercare lavoro e lo hanno trovato facilmente. Sembra che per gli italiani sia più facile essere assunti. Non occorrono particolari permessi, basta il visto turistico e il coraggio di chiedere in giro. Pagano molto bene, dicono, lavorando solo tre giorni la settimana riescono a vivere e a pagare l’affitto.

Su consiglio dei due italiani decidiamo di visitare Los Angeles in auto, visto che l’autobus è molto lento e non permette di muoversi facilmente dentro l’immensa città, anche se con un biglietto di soli 6$ al giorno si può andare ovunque. Come abbiamo già detto, muoversi in auto nelle città americane è molto facile e comodo. Tutto è fatto per stare il più possibile con il sedere incollato al sedile della propria auto. Le banche, per esempio, hanno esternamente delle corsie per le auto dove si può prelevare con il bancomat senza scendere... “Drive-In”. 

Anche al quartiere di Hollywood arriviamo in auto e proprio sotto i grandi palazzi del cinema, dove scorrono fiumi di turisti sulla “Walk of Fame”, la via con le stelle di marmo incastonate sul terreno, scorre l’enorme Hollywood Boulevard a quattro corsie. Prima le auto, poi i pedoni. Per avere dei parcheggi liberi basta veramente spostarsi di poco, cosa che non farebbero mai gli Americani, piuttosto preferiscono pagare profumatamente il parcheggio più vicino.

Giriamo Beverly Hills seguendo i numerosi autobus turistici: le ville di questa collina sono veramente enormi e alcune molto belle. Arriviamo al punto panoramico sopra la città, poi il quartiere della moda di Rodeo Drive e infine la Downtown con l’immensa cattedrale “Our Lady of the Angel”, la “Walt Disney Concert Hall” con i suoi bellissimi giardini rialzati, il museo delle arti contemporanee “MOCA” ed infine “Little Tokyo”, un simpatico carosello di centri commerciali e templi buddhisti. Avevamo visto tante “Little China” nel mondo, mai un “Little Tokyo”.

Riassumendo:
Los Angeles non ci piace, a parte qualche quartiere pieno di turisti come Santa Monica o Hollywood, sembra una città morta, vuota, senza carattere. Non vediamo l’ora di andarcene. Intanto domani ci aspettano gli Universal Studios!

Palazzi stile veneziano di "Venice"

Paola e Johnny Deep, da lontano non si capisce chi dei due ha più cera.


Il Kodak Theatre, ora Dolby Theatre, dove vengono dati gli Oscar

Rodeo Drive, il quartiere della moda

La Walt Disney Concert Hall  nella downtown

La spiaggia di fronte a "Venice", a sud di Santa Monica

Diventata famosa dopo successo televidivo Baywatch

Il simbolo di Los Angeles era una pubblicità  temporanea del 1923.
Inizialmente la scritta era "Hollywood  Land" ma una slavina ha distrutto la seconda parola.


Uno showroom della Ferrari a Beverly Hills. 
Mai viste tante Ferrari in giro come a Los Angeles


Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.