domenica 20 luglio 2014

Una passeggiata nel Canyon de Chelly


Facciamo una deviazione di qualche giorno sulla Route 66 per vedere alcuni spettacoli della natura: Canyon de Chelly, Monument Valley e Grand Canyon.
 
Il Canyon de Celly (ingresso libero) è sicuramente il meno noto dei tre, ma non meno importante. I suoi dirupi, profondi 300 metri, narrano una lunga e movimentata storia di insediamenti umani. Gli archeologi hanno trovato tracce di insediamenti che risalgono al 300 d.C. 

Oggi questa vallata è il cuore della Navajo Nation, in cui questa tribù indiana vive ancora dell’allevamento delle pecore portate qui dagli spagnoli e coltivando la fertile terra intorno al fiume. All’interno del canyon si vedono alcune hogan, le loro abitazioni caratteristiche, che tanto assomigliano alle yurte mongole come dimensione e come struttura, con l’unica differenza che queste sono costruite in legno e terra pressata tra le fessure.

Lo “Spide Rock Campground” è un campeggio che si trova in mezzo al canyon e permette di dormire proprio nelle hogan, spendendo dai 30$ ai 50$ per due persone (11$ per il posto tenda). Per arrivarci basta seguire la strada turistica fin oltre la metà del Canyon.

Il Canyon de Chelly è molto amato dagli escursionisti, ma l’unico percorso che si può percorrere senza una guida Navajo è il White House Ruin Trail, una bellissima passeggiata di un’ora e mezza che scende lungo il dirupo e permette di arrivare a delle rovine di case Pueblo costruite in mezzo alla roccia tra il XII e il XIV secolo.

Una curiosità: il Navajo Fortress è un imponente torrione del Canyon de Chelly che nel 1863 fu teatro di un assedio durato tre mesi, dopo che un gruppo di Navajo ne aveva raggiunto la sommità con delle scale a pioli, nel tentativo di eludere una pattuglia del governo guidata da Kit Carson. Alla fine i Navajo si arresero e vennero deportati in New Messico.

Come lavare la biancheria? Dormendo sempre in auto non è facile lavare la biancheria di grandi dimensioni come maglie e pantaloni. Abbiamo sempre con noi la nostra bacinella per il bucato, ma l’acqua non è disponibile se non chiedendola (siamo pur sempre in zone desertiche). Abbiamo così lavato la biancheria nelle lavatrici automatiche insieme agli indiani presso un distributore di benzina dove ci eravamo fermati per fare il pieno. Con poco più di 2$, e in solo 30 minuti, avevamo la nostra biancheria lavata e profumata…che ovviamente abbiamo steso in auto, su di un filo appeso alle maniglie posteriori sotto la cappotta.


 

 

 
 




1 commento:

  1. ciao Paola! ciao Ruggero!
    che sorpresa! non del viaggio perchè ne ero al corrente ma del vostro blog!
    utilissimo, dettagliato come sempre.
    Paola, Ruggero, fate dei viaggi che mi mancano e che vorrei...
    Ho ancora i ricordi del viaggio precendente.. l'Oriente..
    non è facile emozionarsi di un viaggio altrui.. ma con voi mi è accaduto. E' come se in quel viaggio vi fossi stata anch'io, tanta è stata la partecipazione, la curiosità, l'attesa dei vostri racconti.
    Giorno per giorno. Ogni giorno.
    Ora siete qui, negli Stati Uniti, ad attraversarli. Ottima scelta!
    Ma si può invidiarvi ogni volta?! perchè mi generate sempre questa emozione? devo pensarci su.. e cambiare qualche cosa della mia vita!
    Ma ora non voglio parlare di me.. desidero seguire voi. Cogliere. Sentire. Guardare attraverso i vostri occhi e le vostre sensazioni.
    e forse, partire di nuovo.. come l'anno scorso..
    Allora mi preparo...U.S.A., arrivo! (wow!)
    Ciao!
    Susanna


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