martedì 12 agosto 2014

Dal Grand Teton allo Yellowstone


Ci svegliamo la mattina ad Afton, uno dei tanti villaggi da Far West, 50 km prima di Jakson, la porta d’ingresso prima al Grand Teton National Park e successivamente allo Yellowstone. La pioggia è finita e il sole si presenta convincente all’orizzonte. Ha chiuso anche il locale notturno che per tutta la notte ha sparato musica ad alto volume, forse l’unico svago del sabato sera nel raggio di decine di km. Alle sette del mattino la temperatura esterna è di 10°C.
 
Passiamo Jakson, fin troppo turistica e fin troppo Far West, ed entriamo nel parco del Teton presentando il nostro permesso annuale di 80$ (per tutti e due). La strada corre su una vallata attorniata da belle montagne che si elevano di altri 1.600 metri sopra l’altopiano, tra le più belle al mondo, secondo la guida. Intorno laghi e tanti sentieri per passeggiare a piedi o a cavallo.

Poco dopo entriamo nello Yellowstone National Park. Andiamo subito al centro visitatori per farci dare le cartine e organizzare le due giornate che passeremo qui. I centri visitatori dei parchi americani sono luoghi veramente utili. I rangers ti accolgono sempre con un sorriso e sono preparatissimi. Ti forniscono una mappa e un piccolo giornale/guida con le informazioni essenziali, spesso in italiano.

Oggi cominciamo dall’Upper Geyser Basin, dove si concentra la maggior parte dei 250 geyser del parco. Per arrivarci si percorre in auto un tratto del grande loop panoramico di 250 km, tutti all’interno del parco. L’Old Faithful è il geyser più famoso perché erutta rigorosamente ogni 95 muniti con getti di acqua e vapore alti fino a 60 metri di altezza. Il numero di turisti che aspettano ognuno di questi eventi è impressionante. Partendo a piedi da qui, un percorso di un’ora permette di visitare altri piccoli geyser e delle piscine termali coloratissime.

L’area geotermica più spettacolare del parco è quella del Grand Prismatic Spring, dove un’enorme buco azzurro nell’acqua si distingue dal biancore del vapore intorno. L’unico modo di vederlo bene è dall’alto, così saliamo sulla collina vicina. Nella discesa ci perdiamo insieme ad un turista cinese. Per scendere, tra alci che ci guardano sospettosi e Paola che ha paura di passare la notte nel bosco insieme agli orsi, dobbiamo camminare a zig zag su tronchi di alberi ormai marci caduti da un incendio precedente, tante passerelle sopra un sottobosco composto da acquitrini, geyser e erba molto alta. Siamo al tramonto e ci riempiamo di punture di zanzare.

La sera, per trovare un posto dove parcheggiare l’auto e dormire, dobbiamo uscire dal parco. Dentro non c’è praticamente niente e un’auto solitaria si noterebbe subito. Andiamo all’entrata ovest (West Yellowstone) e a sorpresa si presenta una piccola città. Lungo la strada, nel buio pesto, siamo stati rallentati da un bisonte che camminava sulla strada… e chi aveva il coraggio di sorpassarlo?

Le passeggiate a cavallo nel Grand Teton National Park


Una delle attrattive principali dello Yellowstone sono le piscine termali colorate


 L'Old Faithful geiser è il più famoso del parco,
 i suoi getti di acqua raggiungono i 60 metri

I colori sono dovuti ai diversi minerali 

Strane formazioni che si modificano continuamente



La Grand Prismatic Spring vista dall'alto della collina  

C'è pure l'arcobaleno in basso a sinistra



Paesaggi surreali

Ci perdiamo tornando dalla collina, 
il terreno è paludoso e dobbiamo camminare sui tronchi

Formazioni di travertino sulle terrazze di roccia


Le istruzione per proteggersi dagli orsi nei campeggi

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