mercoledì 6 agosto 2014

I Joshua Tree


Dal Sequoia National Park alla Death Valley N.P. ci sono 350 miglia (560 km) e almeno 8 ore di auto, di più per noi che ci fermiamo continuamente. Praticamente una giornata intera di trasferimento. Dedichiamo inoltre parte della mattinata a fare la spesa, il bucato nelle lavanderie automatiche, dove ci sorprendiamo sempre che in meno di tre quarti d’ora si riesca a lavare e ad asciugare la biancheria, e decidiamo finalmente di comprare un inverter, cioè un dispositivo che converte i 12 volts dell’automobile nei 120 alternati per caricare computer e macchine fotografiche mentre si viaggia. Proviamo con un modello da 100 Watt di potenza ma è troppo piccolo, così ne compriamo uno da 400 per 40$ al Wallart, una grande catena di supermercati che offre di tutto a prezzi contenuti.
 
Fino a Bakersfield la superstrada 99 è insignificante, mentre la panoramica 178 che si dirama da questa e porta direttamente alla Death Valley è uno spettacolo, soprattutto dopo il lago Isabella, dove si trova una distesa di eleganti Joshua tree. Il  nome fu dato dai primi pionieri mormoni che videro nei rami contorti della pianta le braccia levate al cielo del profeta Giosuè. Questa specie può raggiungere i 9 metri di altezza è i 1000 anni di età. Il vicino Joshua Tree National Park è stato creato proprio per proteggere questa insolita pianta che cresce solo da queste parti.

La strada verso la Desert Valley prosegue tra cittadine fantasma del far west come Ridgecrest o Trona e lunghe lingue d’asfalto che si perdono nel deserto. Purtroppo il tempo continua ad essere prevalentemente nuvoloso e questo toglie parte della bellezza a questo insolito paesaggio. Il caldo del deserto è opprimente quando c’è il sole, ma può essere anche freddo con le nuvole. 

Arriviamo a Stovepipe Wells poco prima di sera. Questo villaggio è costituito solo da alcuni hotel, un market e un distributore di benzina dai prezzi proibitivi. Mangiamo qualcosa in uno dei ristoranti e poi torniamo 9 miglia indietro per dormire in un campeggio gratuito di sole 10 piazzole. Lì incontriamo una famiglia francese con due bambini che viaggia in un piccolo camper tipo Westafalia, con una tenda sul tetto dove dormono i bambini. Il francese ci racconta che il noleggio costa 85$ al giorno e ha dovuto prenotarlo un anno prima, perché i camper piccoli sono pochi e si esauriscono velocemente (www.escapecampervans.com). 

Qui passiamo la notte più tranquilla del nostro viaggio: avevano detto che era impossibile dormire nella Death Valley per via del caldo, invece noi abbiamo quasi freddo. Il cielo continua ad essere nuvoloso e prima di addormentarci ragioniamo sul fatto che se anche domani fosse così non ha senso visitare il parco e converrebbe andare a Las Vegas, anche se dista più di tre ore, tornando il giorno successivo nella Death Valley. E’ una pazzia, visto che la città dista 250 km, ma le pazzie fanno parte del viaggio.





 In America mai restare in riserva, 
perchè i distributori sono anche a 100 km

I saliscendi delle strade americane

Nel deserto questa notte abbiamo dei vicini di casa 

Un commesso un pò eccentrico

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