Girare con l’auto nelle città americane non è per niente
difficile, i segnali sono chiari e il traffico non è caotico. Così, alla fine,
abbiamo girato anche San Francisco in automobile. Unico problema, sia di giorno
che di notte, sono i parcheggi economici sempre pieni.
Abbiamo girato la città in lungo e in largo, visitando
sia l’Accademia delle Scienze, progettata da Renzo Piano nel 2008, dove si può
vivere l’esperienza di un terremoto rinchiusi in una stanza, sia
l’Esploratorium: uno dei più grandi musei “tattili” al mondo, dove chiunque può
mettere mano agli esperimenti scientifici.
Essendo sulla faglia di “Sant’Andrea”, San Francisco è
sempre a rischio di terremoti, per cui le abitazioni sono prevalentemente basse
e di legno. C’è solo un piccolo centro finanziario dove si alzano alcuni
grattacieli. E’ molto bello girare su e giù per le strade ripide, costruite su
decine di colline. Dall’alto si ha una visione su tutta la città, l’isola di
Alcatraz e l’immancabile “Golden Gate”, uno dei ponti più famosi al mondo.
Come abbiamo già sperimentato lungo la strada costiera, i
mesi di luglio e agosto non sono ideali per la costa pacifica. L’acqua molto fredda
dell’oceano, entrando in contrasto con l’aria calda della costa, genera venti freddi e nebbie persistenti. In due giorni non abbiamo mai visto
il “Golden Gate” interamente, perché la parte più alta era sempre immersa nella
nebbia.
Sorprendentemente dentro la bellissima ed enorme
cattedrale di San Francisco, la “Grace
Cathedral”, una volta alla settimana si fa yoga: centinaia e
centinaia di persone stendono il loro tappetino ovunque, anche intorno all’altare,
e per un’ora l’insegnante indica gli esercizi da fare, il tutto accompagnato
dal suono di una piccola orchestra. Sul pavimento della navata centrale è
disegnato un labirinto che risale ad un disegno del XII secolo, simbolo del
“perdersi” e del “ritrovarsi”. Vicino, una scritta dice: “Quando sei alla ricerca di dio non importa quale strada tu intraprenda,
la ricerca in sé è la giusta strada”.
A parte il quartiere cinese e qualche via centrale, la
città è abbastanza vuota di sera, può capitare di camminare anche un’ora senza
trovare un bar o un ristorante aperto. Nei quartieri di “Mission” e “Castro” il
discorso cambia, se per certi aspetti sono un po’ trasandati, soprattutto
quello di “Mission”, per altri hanno una vitalità che ci mancava, con bar e
tanta gente in giro. Qui si possono mangiare piatti messicani a prezzi
accettabili, per esempio al “Pancho Villa”, sulla 16th, vicino all’uscita
della metro.
Il quartiere di Castro è noto per essere il centro della
comunità omosessuale di San Francisco, con locali pieni di uomini e immagini a
tema. Lungo le vie si vedono diverse coppie maschili e alcuni travestiti, ma
poche donne. Nel centro del quartiere c’è il “GLBT History Museum” (5$), il primo museo americano dedicato alla storia
del movimento omosessuale, è fatto bene molto interessante. Il sito del museo è
http://www.glbthistory.org/, oppure: http://www.glbthistory.org/museum/index.html
Murales degli anni '30
Il tetto dell'Accademia delle Scienze, edificio progettato da Renzo Piano
Lombard Street, così ripida che hanno aggiunto 8 tornanti
We love San Francisco
Nella cattedrale di San Francisco si fa Yoga una volta alla settimana anche inrtorno all'altare
Le meduse nell'acquario dell'Accademia delle Scienze della California
Esperimento di "sospensione" all'Esploratorium di San Francisco
La "Transamerica Pyramid" alta 260 metri e 3678 finestre...
per lavarle tutte gli addetti impiegano un mese
Castro, storico quartiere omosessuale di San Francisco
Il primo museo americano dedicato alla storia del movimento omosessuale
Strani abbigliamenti e...
...dolcetti nelle vie di Castro