Dopo due giorni a Chicago partiamo per la Route 66, la prima ad essere costruita tra l'est e l'ovest e definita la “madre di tutte le strade” da Jhon Steinbech. Inaugurata nel 1926, è lunga quasi 4.000 km, comincia a Chicago e termina a Los Angeles attraversando ben otto stati.
Arriviamo al
noleggio dell'Alamo in ritardo per colpa di un enorme acquazzone che ha
allagato la città. Per fortuna non ci sono problemi nella prenotazione fatta
online il giorno prima della partenza dall’Italia. Per risparmiare un po’ di
soldi avevamo prenotato con la www.alamo.it, invece del sito ufficiale
americano www.alamo.com. Rifiutiamo una
ulteriore assicurazione che ci verrebbe a prendere anche nel caso ci perdessimo
sulla Luna e il navigatore ( a pagamento). Partiamo con la nostra jeep Compass
quasi nuova. L’auto economica che avevamo richiesto non era disponibile. All'inizio
la jeep ci sembra enorme, con tanto di cambio automatico e cruiser per
mantenere costante la velocità nelle lunghe e vuote strade americane, ma ci
abituiamo subito e siamo contenti di averla.
Usciamo
dalla città abbastanza facilmente. In molti tratti la vecchia Route 66 è stata
sostituita da veloci superstrade a due corsie. Il gioco consiste nel cercare la
vecchia strada e non farsi attrarre dalla comodità di quella nuova, che le corre
spesso a fianco.
La strada
che attraversa l’Illinois è diritta e pianeggiante con coltivazioni di
granturco che si estendono a vista d’occhio. Ci sono lunghissimi tratti in cui
non si vedono abitazioni, semplicemente una lingua d’asfalto che penetra nel
verde, strano per noi italiani che siamo abituati ad un continuo susseguirsi di
paesi e di case lungo le strade. Non avendo il navigatore chiediamo spesso
informazioni alle persone che ci rispondono sempre gentilmente, il problema è
trovarli, visto che non si vede mai nessuno in giro.
Lungo la
strada si visitano vecchie pompe di benzina e tanti piccoli musei, dove i
volontari del paese hanno raccolto qualsiasi cosa abbia un legame con la
vecchia Route 66 e con quei tempi: dentro si può trovare qualsiasi oggetto
relativo alla vita quotidiana degli anni ’60 e ’70.
La prima
sera arriviamo a Springfield (Illinois). Attratti dall’enorme baule della
nostra jeep, abbassiamo i sedili posteriori e ci dormiamo dentro. Per non
essere isolati scegliamo un parcheggio del Mc Donald’s aperto 24 ore e con i
vetri posteriori oscurati abbiamo una certa intimità durante la notte.
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