Dopo aver depositato i bagagli in ostello a Chicago (lo stesso Parthenon che avevamo quando siamo arrivati 36 giorni fa, prenotato prima di partire con l’auto: 100$ la doppia, con colazione ma senza bagno) e aver consegnato l’auto, abbiamo passato la giornata girando per la città come zombi, in pieno rilassamento.
Nel pomeriggio siamo andati a sentire un concerto
gratuito al Millennium Park, dove il prato antistante l’auditorium
esterno è pieno di famiglie e coppie che fanno pic-nic. In serata andiamo al Pier, strapieno di ristorantini. Lungo il
tragitto a piedi abbiamo visto più volte passare degli autobus-discoteca, con
all’interno musica a tutto volume e giovani che ballano e bevono.
L’autobus che abbiamo prenotato online con la Greyhound
parte alle 17 di domani e arriva la mattina dopo alle cascate del Niagara. La
sera dello stesso giorno riprenderemo il bus per New York, dove arriveremo la
mattina successiva. Viaggiando di notte risparmiamo tempo e il costo dell’albergo.
Gli autobus in America sono economici: 50$ a testa la prima notte per gli 800
km tra Chicago e Niagara e 70$ la seconda per i 600 km tra Niagara e New York.
Gli autobus hanno inoltre la connessione wi fi gratuita e una presa di corrente
per ricaricare i vari dispositivi.
Prima di lasciare l’albergo di Chicago prenotiamo online
le tre notti a New York, visto che mancano meno di due giorni al nostro arrivo.
I costi degli alloggi in questa città sono ancora più alti di quelli di
Chicago: una doppia senza bagno e colazione in un ostello costa dai 140$ ai
180$. Abbiamo risparmiato molto dormendo in auto nell’ultimo mese, decidiamo di concederci l’hotel Carter,
proprio in Times Square, con bagno in camera, a 190$.
Arrivati alle cascate del Niagara scopriamo che la
stazione degli autobus non ha un deposito bagagli. Chiediamo ai vari negozi se
ci tengono gli zaini più grandi fino a sera. Dopo tanti rifiuti, il
proprietario di un ristorante indiano, un sik con il suo bel turbante, accetta
senza chiederci nulla.
Le cascate del Niagara sono per metà americane e metà
canadesi. Un ponte permette di passare da uno stato all’altro, anche a piedi. Il
lato americano ha le escursioni migliori, mentre è il versante canadese ad
essere più frequentato perché si vede bene la cascata a forma di ferro di cavallo.
La vista dell’enorme quantità di acqua che scende da 60
metri di altezza è emozionante. C’è molta gente ma ci si muove comunque bene. Facciamo
subito il classico giro in barca, tutti coperti con l’impermeabile
blu fornito all’ingresso. Le cascate, soprattutto quella più imponente a ferro
di cavallo, sollevano una quantità di acqua impressionante. C’è una nuvola costante
di goccioline sospese, e nel lato canadese, a cui arriviamo dopo una
passeggiata di tre quarti d’ora, sembra piovere. Verso il tramonto più
arcobaleni si susseguono ripetutamente, generati tutti dall'acqua del Niagara. Un
caleidoscopio di colori.
Viaggio notturno verso le cascate del Niagara
Dal versante americano si vedono i grattacieli del lato canadese
Montagne d'acqua
...e arcobaleni
Anche loro si godono le cascate
Ci avviciniamo alle acscate con la barca
I turisti del alto americano in blu, quelli del lato canadese in giallo
Attraversiamo il confine
Un arcobaleno quasi completo
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