Lo stato dello Utah, con capitale Salt Lake City, è famoso per i mormoni, la poligamia e i canyon di roccia rossa come lo Zion National Park. Il cuore del parco è una gola lunga 24 km e profonda 800 metri scavata da un ramo del fiume Virgin River. Il nome Zion viene fatto risalire ad uno dei primi mormoni insediatisi nel canyon nel 1863, il quale riteneva di aver ritrovato in quel luogo la Sion descritta dal profeta Isaia nella Bibbia. Anche altre formazioni di roccia che costituiscono attrazioni del parco hanno nomi di derivazione biblica.
Lungo il canyon le auto non possono circolare, così
le navette gratuite fanno da spola lungo i 10 km
asfaltati, dove cominciano numerosi sentieri da percorrere a piedi. La più popolare camminata è proprio quella a
livello del fiume, dove ad un certo punto bisogna entrare con i piedi nell’acqua
per proseguire. Visto il caldo, entrano quasi tutti, con o senza scarpe. Noi, no. Dopo
settimane che ci laviamo con le bottiglie, tanta acqua ci fa paura.
Ci attirano invece le persone che vediamo piccolissime in
cima ad un enorme blocco di granito, 500 metri circa di dislivello sopra le
nostre teste. La guida lo descrive come uno dei percorsi più difficili, con
strapiombi a dir poco vertiginosi, ma anche uno dei più belli. Per salire
l’ultima parte bisogna aiutarsi con delle catene e delle corde di acciaio. Il
famoso Angel Landing Trail è lungo 9 km, con 426 metri di dislivello e si
impiegano circa 4 ore per percorrerlo.
Iniziamo la salita alle due del pomeriggio, senza troppa
convinzione e senza troppa acqua, visto che non pensavamo di fare questa
escursione. I colori della roccia e la vista sono sempre più belli e ci
invitano a salire sempre di più. In alcuni tratti bisogna prestare veramente
molta attenzione. Il rosso della roccia che si staglia nel blu del cielo offre
degli squarci impagabili.
Per percorrere il tragitto impieghiamo poco più delle
quattro ore previste. Torniamo al parcheggio dell’auto che è quasi sera, siamo
distrutti ma ampiamente appagati. Oggi ci sembra più che mai vero il detto: “Quando
sei indeciso sulla via da prendere, scegli la più difficile.”.
La gente attraversa la gola camminando nell'acqua
Cominciamo la salita verso l'Angel Landing, quasi 500 m più in alto
La prima parte del sentiero sembra quasi facile
Intanto ammiriamo il paesaggio
Un insolito abbraccio
Il canyon sotto di noi
Comincia la ferrata
...e la fatica
Per un tratto si cammina in cresta
Strapiombi: escursione sconsigliata a chi soffre di vertigini
..per prima cosa ho letto il racconto dove è descritta la ferrata. finito il racconto sono passata alle foto e... più andavo avanti nel senso più ne scorrevo, più mi sudavano le mani!!! mamma mia!!
RispondiElimina..e che spettacolo...